Caro Sindaco di Cittadella,
ci pregiamo inoltrare questa petizione a lei e all’Amministrazione Comunale da lei diretta, chiedendo di garantire all’Associazione Culturale Islamica ‘Asar’, che ha chiesto l’iscrizione al Registro Municipale delle Libere Associazioni di Volontariato e Cooperative di Utilità Sociale, condizioni di parità di diritti e doveri con le altre associazioni del territorio, nonché il diritto di svolgere la propria attività culturale, di incontro e di preghiera nei locali da questa condotti in locazione. Le chiediamo, inoltre, di volersi far promotore presso il Consiglio Comunale della richiesta di inserire nello statuto cittadino i principi di libertà di associazione culturale e religiosa e di prevedere adeguate forme di rappresentanza istituzionale delle comunità migranti. Noi non stiamo chiedendo di aprire un luogo di culto islamico o che le associazioni musulmane si mescolino alle nostre associazioni. Noi semplicemente prendiamo atto che un gruppo di nuovi cittadini del nostro Comune, membri da anni e da decenni della nostra comunità, seppure alcuni non ancora di cittadinanza italiana, bene inseriti nei nostri circuiti economici e produttivi, genitori di bambini e ragazzi che parlano il nostro dialetto e sono mescolati ai nostri figli nelle scuole e nelle squadre sportive, chiede, sia di partecipare maggiormente alla nostra vita culturale e per questo ha presentato domanda di iscrizione all’albo cittadino delle associazioni, sia di avere un luogo dove svolgere la propria attività culturale ed anche di preghiera. Ci sono quattro motivi che avvalorano la nostra richiesta ed orientano ad una migliore convivenza civile:
• Motivo istituzionale. La nostra Costituzione, legge fondamentale su cui ha giurato come sindaco, a proposito
di religione dice: “Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto.”(art. 19). Anche la Convenzione Internazionale sui Diritti Civili e Politici (ONU 1966), è vincolante per l’Italia e quindi anche per Cittadella. Riprendendo l’articolo 18 della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, afferma: “ Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione. Tale diritto include la libertà di avere o di adottare una religione o un credo di sua scelta, nonché la libertà di manifestare, individualmente o in comune con altri, e sia in pubblico sia in privato, la propria religione o il proprio credo nel culto e nell’osservanza dei riti, nelle pratiche e nell’insegnamento.”
• Motivo civile. Conveniamo che Talebani e ISIS sono quanto di più oscuro e triste stia producendo l’umanità in questi ultimi tempi, ma non ci sembra che i circa 250 islamici con cui viviamo a Cittadella da anni, siano “terroristi”. Anzi, appunto per evitare tendenze verso tali devianze (anche da parte di nostri giovani “veneti”) è meglio l’inclusione che l’esclusione. Al fondamentalismo si reagisce con l’apertura alla diversità, una grande conquista nell’evoluzione civile dell’umanità. Visto che sono loro stessi a chiedere di integrarsi con noi con la domanda di essere inscritti all’albo delle associazioni cittadine (ora 80), perché ghettizzarli escludendoli?
• Motivo socioculturale. L’umanità in questi ultimi decenni si è talmente mescolata, che è impossibile tornare indietro. E’ impensabile mandarli tutti nei paesi di loro origine! Meglio imparare a convivere. In passato si credeva, ottusamente e tragicamente, che la nostra cultura fosse superiore alle altre, se non l’unica. È solo con il dialogo e l’inclusione sociale che i valori positivi delle nuove culture che si trovano ora a convivere nella nostra Cittadella, potranno rendere più bella la nostra cultura veneta.
• Motivo religioso. Conveniamo che è scorretta la chiusura di certi paesi islamici a religioni diverse dalla propria. Ma non commettiamo anche noi lo stesso errore! Anche perché, se loro pregano Allah, pregano lo stesso nostro Dio, perché la parola araba Allah, tradotta in italiano significa Dio. Vorremmo che anche a Cittadella si imitasse quanto hanno fatto gli ultimi tre papi in modo esemplare: pregare assieme nei nostri e nei loro luoghi di culto. Lo diceva anche sant’Ambrogio: “Non si può impedire di pregare Dio a chi lo prega in modo diverso”. Le ricordiamo che papa Francesco afferma che il dialogo interreligioso è pilastro fondamentale nel processo di costruzione di pace fra i popoli ed è antidoto ad ogni fondamentalismo religioso.
Augurandoci che questa nostra petizione sia accolta come stimolo di evoluzione positiva del suo modo di essere nostro sindaco, le porgiamo cordiali saluti. Questa iniziativa di raccolta firme e sensibilizzazione è proposta dalle seguenti dodici
Incontro fra i Popoli ONG onlus,
Movimento Senonoraquando Cittadella,
Stella del Sud Bottega del Mondo,
Comunità Papa Giovanni XXIII,
Comitato Cittadella Città Aperta,
“Asar” Associazione Culturale Islamica,
Una Proposta Diversa,
Stella fra i Popoli cooperativa,
“ARNI” Associazione Nigerini Residenti
CGIL Padova/Cittadella,
Fratelli Dimenticati,
ANPI Associazione Nazionale Partigiani d’Italia,
Comitato di Solidarietà e Pace Perché no?.
Ritornare i fogli con le firme a Incontro fra i Popoli, Contrà Corte Tosoni 99, 35013 Cittadella.
Per informazioni: 049 597 53 38, info@incontrofraipopoli.it