La Bosnia Erzegovina è una regione dei Balcani confinante a nord con la Croazia, a sud con la Serbia e il Montenegro e per pochi chilometri con il mar Adriatico. La capitale è Sarajevo e le altre città principali sono Banja Luka, Tuzla e Mostar. Il territorio è prevalentemente montuoso e collinare ed è attraversato da sette corsi d’acqua, di cui il principale si chiama Sava, che rende il territorio estremamente fertile per l’agricoltura. Il nome dello stato deriva dalle due regioni che lo compongono: la Bosnia a nord che occupa i 4/5 del territorio e l’Erzegovina che occupa a sud il restante territorio.
In Bosnia convivono tre popolazioni etniche: Bosniaci, Serbi e Croati e secondo l’ultimo censimento che risale al 1991, la popolazione è di circa 4 milioni di abitanti. La guerra degli anni ’90 e la relativa emigrazione rende questa stima approssimativa ma rimane l’unica ufficiale dato che a causa di disaccordi politici non si è riusciti ad effettuare nessun’altro censimento in seguito. Secondo stime non ufficiali i Bosniaci costituiscono il 48% della popolazione, i Serbi il 37%, i Croati il 14% e il restante 0,6% è costituito da ebrei, albanesi e rom. Sempre secondo questi dati, il 45% della popolazione si dichiara musulmana, il 36% serbo-ortodossa, il 15% cattolica e il resto di altre religioni o atei.
In seguito agli accordi di Dayton del 1995, l’ordinamento politico prevede la divisione in tre entità territoriali: la Repubblica Srpska (49% del territorio), la Federazione della Bosnia-Erzegovina (51%del territorio) e il distretto di Brčko, quest’ultimo con autonomie proprie. Ciascuna delle due zone principali ha un proprio ordinamento che prevede una complessa e gerarchica organizzazione a cui fa capo l’Alto Rappresentante che ha il compito di controllare, monitorare e supervisionare l’applicazione dell’Accordo X dell’accordo di Dayton. La Presidenza della Repubblica è esercitata a rotazione di 8 mesi tra i tre Presidenti, uno di ogni etnia, eletti dal corpo elettorale ogni 4 anni. Il corpo legislativo del paese è formato da due camere: la Camera dei Popoli e la Camera dei Rappresentanti e all’interno del governo deve essere garantita la rappresentazione in egual misura delle tre etnie. Inoltre, la Federazione di Bosnia e Erzegovina è divisa in dieci cantoni, ognuno provvisto di proprie istituzioni, mentre la Repubblica Srpska ha un’assemblea monocamerale di 83 membri.
L’economia si è dovuta modificare dopo la guerra, da economia centralizzata di stampo socialista ad un’economia di mercato. Le industrie principali si occupano di estrazione mineraria, tessile, veicoli con il 24% di impiegati nel settore, il 10% nell’agricoltura e il 66% nel settore terziario.
Tra le principali attrazioni turistiche ci sono la città di Sarajevo, in particolare la città vecchia detta “Bascarsija”; il ponte di Mostar, simbolo dell’incrocio della civilizzazione
occidentale e orientale; Neum, l’unico sbocco sul mare dello stato; e il famoso monastero di Medjugorje, meta di pellegrinaggi cattolici dagli anni ’80, quando ci fu l’apparizione della Vergine Maria da parte di alcuni giovani.